Correspondance avec Omar Wisyam


 

3) Omar Wisyam à l'OT

divina commedia
11-02-01

 

Merci d'avoir répondu rapidement.

C'est le tercet initial de la Comédie dantesque que vous avez cité, et non de la Vita nuova.

L'un des premiers sonnets de la Vita nuova est celui qui commence par le vers « Tutti li miei penser parlan d'Amore ».

Je transcris de ce sonnet les deux tercets finals :

« Ond'io non so da qual matera prenda,
e vorrei dire, e non so ch'io mi dica:
così mi trovo in amorosa erranza!
E se con tutti voi fare accordanza,
convenemi chiamar la mia nemica,
madonna la Pietà che mi difenda. »

En fait Dante rencontre peu après la gentilissima Béatrice. « Allora fuoro sì distrutti li miei spiriti per la forza che Amore prese veggendosi in tanta propinquitate a la gentilissima donna ».

Quoi qu'il en soit j'espère ne pas avoir égaré le bon chemin, et pas seulement parce que je vous ai écrit.

Mais je reconnais qu'il est vrai que dans ce que l'on écrit se retrouve plus l'auteur que le contenu de l'écrit, c'est pourquoi j'apprécie votre style.

Si je n'interviens pas directement dans les débats du forum Debord, c'est qu'il serait bien étrange que je m'insère dans un contexte dont je ne peux savoir que bien peu, en tout cas beaucoup moins que les participants directs. Je devrais pourtant posséder quelque affinité avec les arguments généraux [puisque] j'ai commencé il y a plus de vingt-cinq ans à m'intéresser à ces choses.

Toutefois, affirmer que l'une des tâches de la téléologie consiste à critiquer Voyer ne vous semble pas un peu limitatif pour vous-mêmes ?

Laissez tomber (d'insister sur Voyer) et passez à autre chose.

Ne serait-ce pas mieux (ou moins ennuyeux) ?

Je vous salue cordialement, avec une sympathie intacte.

Ciao.

Omar Wisyam

(Traduit de l'italien.)



Texte original :

divine comédie

Grazie per aver risposto sollecitamente.

Era la terzina iniziale della Commedia dantesca quella che avete citato, non della Vita nuova.

Uno dei primi sonetti della Vita nuova è quello che inizia con il verso "Tutti li miei penser parlan d'Amore".

Da questo sonetto trascrivo le due terzine finali:

"Ond'io non so da qual matera prenda,

e vorrei dire, e non so ch'io mi dica:

così mi trovo in amorosa erranza!

E se con tutti voi fare accordanza,

convenemi chiamar la mia nemica,

madonna la Pietà che mi difenda."

Infatti Dante poco dopo incontrerà la gentilissima Beatrice. "Allora fuoro sì distrutti li miei spiriti per la forza che Amore prese veggendosi in tanta propinquitate a la gentilissima donna".

Comunque sia spero di non aver smarrito la diritta via, e non solo perché vi ho scritto.

Però riconosco che è vero che in ciò che si scrive si trova più l'autore che non il contenuto dello scritto, per questo apprezzo il vostro stile.

Se non intervengo direttamente nei dibattiti del forum Debord è perché sarebbe ben strano che io mi inserissi in un contesto del quale posso sapere ben poco, senz'altro molto meno dei diretti partecipanti. Però qualche affinità con gli argomenti generali dovrò possederla se ho cominciato più di venticinque anni fa ad interessarmi di queste cose.

Tuttavia affermare che uno dei compiti della teleologia consiste nel criticare Voyer non vi sembra un po' limitativo per voi stessi?

Fregatevene (di insistere con Voyer) e passate oltre.

Non sarebbe meglio (o meno noioso)?

Vi saluto cordialmente, con immutata simpatia.

Ciao.

Omar Wisyam

 


 

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