L'origine è la meta


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Posted by Over Ockham Adamoff on January 22, 2001 at 11:13:48 AM EST:

1.
Nel sostenere non tanto l'ovvia identità dell'origine e della meta, ma effettivamente proprio questo, Kraus e Benjamin non potevano non immaginare quanto stava per succedere o già succedeva nei tribunali della Russia di Stalin; ma essi, che non anticipano i maiali di Orwell, hanno considerato che la prova di ciò che non avventatamente sostenevano era già depositata nei "Demoni" di Dostoevskij?
Kirillov sta per essere suicidato, non solo da sé stesso, ma non per sé stesso, di sicuro no, comunque dice, con entusiasmo esaltato:
"Io mi ucciderò per cominciare e per dimostrare. Io non sono ancora Dio per forza e sono infelice, poiché sono costretto a proclamare il mio libero arbitrio. Tutti sono infelici, perché tutti hanno paura di proclamare il loro libero arbitrio. (...) Io sono terribilmente infelice, perché ho una terribile paura. La paura è la maledizione dell'uomo ... Ma io proclamerò il mio libero arbitrio; sono obbligato a credere di non credere. Io comincerò e finirò, se aprirò la porta. E salverò. Solo questo salverà tutti gli uomini e già nella generazione successiva li rigenerà fisicamente; perché, per quanto posso giudicare, l'uomo, nel suo aspetto fisico attuale, non può fare a meno di Dio in nessun modo: per tre anni ho cercato l'attributo della mia divinità e l'ho trovato: l'attributo della mia divinità è il Libero Arbitrio! E' tutto ciò con cui io posso dimostrare il punto supremo della mia rivolta e la mia nuova paurosa libertà: poiché essa è assai paurosa. Io mi uccido per affermare la rivolta e la mia paurosa libertà".
A proposito della confessione che Petr Stepànovic vuole che Kirillov scriva, sull'assassinio di Satov, l'ispiratore finisce per supplicare tremando l'aspirante suicida:
"Perché ci credano bisogna scrivere nel modo più oscuro possibile, proprio così, proprio con i soli accenni. Bisogna mostrare solo una piega della verità, giusto ciò che basta per incuriosirli: si inganneranno da sé stessi sempre assai più di quello che potremmo ingannarli noi, ed a sé stessi, certo, crederanno più che a noi, e questo è meglio di tutto, meglio di tutto!".
Kirillov conserva una certa ispirazione, del tutto inattesa in quel momento:
Detta, finché la cosa mi diverte: non temo i pensieri degli schiavi altezzosi! Vedrai tu stesso che tutto il mistero sarà svelato! E tu sarai schiacciato ...".
Naturalmente Kirillov ha ragione, proprio perché l'ha persa del tutto, ma in questa condizione finisce con il dire e con lo scrivere cose esilaranti come la chiusura della dichiarazione:
"Vive la ré publique démocratique, sociale et universelle ou la mort! ... No, no, non così: Liberté, égalité, fraternité ou la mort".
La delizia finale riguarda la firma, prima "Kiriloff, gentilhomme russe et citoyen du monde", poi "gentilhomme séminariste russe et citoyen du monde civilisé".
Molti dimenticano con facilità queste pagine prima di parlare o di scrivere.

2.
Si crede che il talento, cioè la capacità di realizzare questo o quello, faccia l'uomo d'azione, ma tutto dipende dalla personalità, cioè dalla capacità di disfarsi del talento.

3.
Il buon gusto, oggi, è riuscire a dare un prezzo ad ogni cosa.


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