Posted by Omar Wisyam on December 30, 2000 at 04:24:10 AM EST:
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4.
La canzone espone la teoria al pericolo di finire prima ancora di cominciare. I suoi tre minuti possono essere un contributo a una dottrina del tempo di cui essa si vuole sbarazzare con la tenacia del sistema di cui è parte. La canzone è la più breve opera dello spirito di un tempo che non deve dimenticare di ringraziare il godimento che essa genera. La canzone non ha avuto bisogno di scoprire che la sua natura è persuasiva per mezzo della musica della filosofia, la canzone come istituzione oratoria incorona l'ordine del presente. Il suo compito è non far capire, ma con altri mezzi.
5.
Il canto è l'animalità felice della gabbia. Ma, nelle condizioni attuali, dalla musica si pretende il godimento che si è pagato. In un trattato di etica del nostro tempo la canzone deve avere un posto di riguardo.
6.
Che le relazioni umane siano modellate dalle canzoni è un fatto notevolmente trascurato. La prassi della teoria è la canzone.
7.
Se la canzone aspira ad essere un capitolo dell'estetica del nostro tempo, sottoporla a giudizio serve per riconoscere i tratti della tortura che infligge. Se la canzone della teoria preferisce l'etica, questo avviene solo perché l'orecchio è il giudice delle nostre azione. Il cantante, comunque, non ha bisogno di argomenti.
8.
La canzone deve divertire e il riso che concede quest'epoca deve essere maggiore di tutte quelle che l'hanno preceduta. Goethe va riscritto: "Accanto alla cosa più terribile, c'è la gioia, il rimedio". la canzone è democratica, non chiede di essere capita, né lo vuole, ma soprattutto non vuole che le si presti troppa attenzione.
9.
La canzone non rifiuta il mondo, ne accoglie lo spirito vendendolo. Il divertimento della canzone è l'aggressione alla teoria, giacché ogni individualità e ogni soggezione sono pesi inutili, la canzone ce ne libera, con leggerezza.
10.
La canzone non è seria, ma va presa sul serio; allo stesso modo si può dire che i teppisti sono neoplatonici senza saperlo.
11.
La canzone deve finire, e deve finire presto. Questo imperativo ne richiama un altro, altrettanto imperioso e di ordine generale. La stupidità della canzone non mai maggiore di quella del suo ascoltatore. nella stupidità l'ordine del mondo si lascia contemplare soddisfatto di una simile ineguagliabile conquista.
12.
Parentesi: certamente, come scrive Sgalambro, i filosofi finiscono con il trovare in sé stessi ogni cosa, come pure i loro sbagli.
13.
Non c'è più qualsiasi distanza tra i suonatori e i suonati. Naturalmente le anime che si sputano rappresentano tutto ciò che può essere sputato. L'energia che esplode nei concerti è sueriore alle suae cause, se la caua fosse la star, ma questa è sullo sfondo. Smarrirsi sembra un atto di libertà, se non fosse invece un lavoro socialmente incoraggiato e necessario.
14.
La musica della filosofia non ci sarà più, ma ci sarà la sociologia della musica, perché la realtà si farà leggere dalla canzone.
15.
La nihilazione parla nelle canzoni. Niente dolore che non sia falso, idem con il resto.
16.
Kant, nella "Critica della ragione pura", scriveva che "in effetti la cosa non potrà mai contenere nella sua realtà effettiva più di quello che è contenuto nella sua possibilità completa". Questo perché il sistema canzonettistico suggerisce che il pessimismo, a cui è ridotta la filosofia odierna, può dilazionare la sua agonia nel divertimento programmato.
17.
Se considerassimo che il divertimento fosse una condanna, vorrebbe dire che saremmo rimasti indietro nell'analisi della situazione. La massimizzazione del profitto imponeva una legge sul godimento, ma ciò che era, una volta, un bene di consumo ora è un gadget.
18.
La musica leggera non risponde a nessun bisogno, ma non per questo è alleggerita la sua necessità, d'altronde neanche i desideri sono necessari al consumo. Le intenzioni del consumatore non hanno mai contato nulla, ma proprio per questo il consumatore gode. la democraticità della musica rappresenta questo.
19.
La canzone obbedisce all'obbligo di fare finta; niente deve finire, tutto deve aggiungersi. Niente entropia, ma eterno presente come accumulo indefinito. Le canzoni devono essere meglio del sempre-uguale, meglio dell'eterno ritorno. La musica della filosofia è un relitto del passato.
20.
La canzone è la teoria che gli addetti di questo mondo distribuiscono ai suoi clienti.
FINE