Posted by Over Ockham on December 27, 2000 at 02:40:32 AM EST:
Il furto (vol) del cappotto (manteau, paletot, pardessus).
(Difendete la banalità n.4)
La condizione alienata della vita moderna era stata descritta da Nikolaj Vasil'evic Gogol' nel "Cappotto":
"All'ufficio gli si mancava del più elementare rispetto. Gli inservienti ... un aiuto-capostanza ... i giovani impiegati lo deridevano e facevano dello spirito a sue spese, fin dove riusciva almeno alla loro ingegnosità burocratica ...".
Tuttavia il nostro impiegato sapeva ricopiare meglio dell'americano Bartleby, lo scrivano di H. Melville. Quando il personaggio di Gogol' muore, finalmente diventa un vendicatore, sotto forma di fantasma, tanto è vero che un floscio gendarme, non sentendo il coraggio di intimare l'altolà, ne sentì la presenza quando costui gli rivolse la parola e gli sferrò un pugno "che tra i vivi non troveresti uguale". (Questa è un'allusione ambigua).
Prima avrei dovuto ricordare lo starnuto che sgomenta i tre gendarmi che lo avevano fermato in flagrante furto di un cappotto "marezzato" nel vicolo del Kiriùskin.
Anche in questo caso la paura fece sì che i gendarmi concepirono una tale paura dei morti, che si guardarono bene dal pigliare i vivi. (Anche questa allusione è ambigua).
Non è strana, ed in questo caso bisogna notare che America e Russia vanno insieme, la figura del vendicatore fantasma, però Gogol' anticipa i tempi del suo grande paese.