Posted by Omar Wisyam on December 08, 2000 at 04:16:38 AM EST:
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26.
Tra la merce svilita e ciò che è apparentemente privo di valore corrono alcune tenui differenze che, a vantaggio, del secondo, ricordano quanto sia ingenuo (il dispendio, la morte) ritenere di rinvenire dei limiti alla circolazione universale del valore.
27.
L'ingenuità, a volte, stringe dei patti - che non conosce - con gli effetti della realtà, tali che alla sua ombra, e all'insaputa di chi ignora di non sapere, all'improvviso, ciò che è oscuro si fa chiaro e viceversa (pur con qualche incertezza di più).
28.
Contro "il diritto alla" felicità. Nel cuore della costituzione dell'epoca vi è la sicurezza della sua falsità. La confusione si irradia da questo centro.
29.
Meno custoditi sono i segreti di cui si è intimamente complici. Tutto invoglia a non fidarsi troppo delle intermittenze del desiderio, la nostra economia politica.
30.
Ma se ciò che siamo non lo è (ciò che parla in vece nostra), ciò non ha nessuna importanza, perché è altrettanto ininfluente del contrario, e meno della pigrizia, della discrezione, dell'ironia, per tacere del resto.
31.
Contro la speranza. La speranza è il prologo della tragedia, ed è insostituibile perché ci sia tragedia. Chi spera vorrebbe perire di una tragedia incolmabile, dunque la speranza è la dimostrazione di un'incompetenza in un'arte, di ciò che la disperazione dell'innocenza dà luogo: ai frammenti di un'esperienza qualunque.
32.
La mezza impossibilità dell'eguaglianza corrisponde alla semi-irresponsabilità dei soggetti - dei clienti - come dicono alcuni dei funzionari semi-appagati, ma lo stesso carattere mediocre del dubbio assicura che tutti i conti tornano di nuovo (questo è l'illuminismo postumo).
33.
Che le tentazioni nascondano il pericolo è ipocritamente considerato raccapricciante dalle quelle masse che non aspettano altro che di fingere di essere sedotte, ma nel regno (e nel segno) della quantità è accettabile che le proporzioni si ristabiliscano ipocritamente secondo le variazioni dell'offerta e in acconto alla pubblica felicità.
34.
... il carattere specifico delle transazioni si sarebbe detto tradimento della servitù volontaria, cioè l'oggetto primo e la prima della passioni. La moltiplicazione delle libertà non consente di fare a meno di leggervi la loro non sorprendente soppressione ad opera del demos, la qual cosa garantisce, se non altro, di poter fare a meno di preoccuparsi. Le autorità del mercato sorvegliano sul diritto a godere di un'offerta illimitata. Non bastasse questo, ci sarebbe la noia.
35.
Non d'altro spettacolo se non di sé. La democrazia diretta è immediatamente spettacolista e viceversa (la verità è nel sondaggio). Solo gli esibizionisti (cioè quasi tutti) hanno capito la sua natura di galateo sociale, d'obbligo, come si diceva una volta.
36.
L'intelligenza con il nemico è tra le cose non sospettabili, benché sempre sicura.
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